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Palermo

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Palermo
Panorama di Palermo
   
       
Stato: bandiera Italia
Regione: Stemma Sicilia
Provincia: stemma Palermo
Coordinate: 38°11′65″N 13°36′33″E / 38.20139, 13.60917Coordinate: 38°11′65″N 13°36′33″E / 38.20139, 13.60917
Altitudine: 14 m s.l.m.
Superficie: 158,88 km²
Abitanti:
656.244 30-11-2009 
Densità: 4.130,44 ab./km²
Frazioni: Acqua dei Corsari, Belmonte Chiavelli, Baida, Ciaculli, Croceverde, Mondello, Sferracavallo, Santa Maria di Gesù, Villagrazia 
Comuni contigui: Altofonte, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Ficarazzi, Isola delle Femmine, Misilmeri, Monreale, Torretta, Villabate
CAP: 90100, 90121-90151
Pref. telefonico: 091
Codice ISTAT: 082053
Codice catasto: G273 
Class. sismica: zona 2 (sismicità media)
Class. climatica: zona B, 751 GG
Nome abitanti: palermitani 
Santo patrono: Santa Rosalia 
Giorno festivo: 15 luglio 
Sito istituzionale
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Palermo (/paˈlɛrmo/), in siciliano Palermu (pronuncia palermitana [paˈlɛɪmmʊ]), è un comune italiano di 656.244 abitanti[1] della provincia di Palermo in Sicilia. [2] Capoluogo dell'omonima provincia regionale e della Regione Siciliana, è sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. Quinto comune italiano per popolazione dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, e trentunesimo a livello europeo, è il principale centro culturale, storico ed economico-amministrativo della Sicilia. Palermo è una delle 15 città metropolitane italiane. L'agglomerato urbano conta circa 860.000 abitanti[3] e l'area metropolitana, che comprende 27 comuni, conta 1.038.105 abitanti. La sua storia millenaria le ha regalato un notevole patrimonio artistico ed architettonico che spazia dai resti di mura puniche[4] per giungere a ville liberty, passando da residenze in stile arabo normanno, chiese barocche e teatri neoclassici. Per questioni culturali, artistiche ed economiche è stata tra le maggiori città del Mediterraneo ed oggi è fra le prime mete turistiche della regione [5] della nazione[6 e d'Europa.[7] La città, inoltre, attraverso attente opere di riqualificazione si prepara a diventare una delle principali città della zona euromediterranea. [8]

Indice

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Geografia fisica [modifica]

Territorio [modifica]

La zona di Palermo era in origine un'ampia pianura tagliata da molti fiumi e torrenti ed ampie zone paludose adesso bonificate,[9] circondata da alte montagne le cui cime sono a volte ricoperte dalla neve durante l'inverno.[10]

La pianura di Palermo si affaccia sul Mar Tirreno, ed insieme ai monti alle sue spalle forma la Conca d'Oro. La disposizione del comune segue la linea di costa, in questo modo si ha una lunga estensione costiera ma relativamente poca penetrazione nell'entroterra. I fiumi che esistevano sono andati scomparendo (ma buona parte di essi scorre ancora sotto terra).[11][12] Inoltre il comune non è ancora arrivato ad un livello di saturazione antropica elevato come in altre città italiane.

Orografia [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Monti di Palermo.
Il monte Cuccio innevato, visto da un quartiere residenziale della città

Le conformazioni rocciose che circondano (ed a volte tagliano in varie parti) la città di Palermo sono principalmente di origine calcarea e la loro disposizione sul territorio non ha permesso uno sviluppo regolare della città, infatti in due casi (Monte Pellegrino e Monte Gallo entrambi riserve naturali) le montagne si trovano lungo la linea di costa creando una vera spaccatura fisica tra alcuni quartieri. Il resto dei Monti di Palermo invece delimita l'estensione della città verso l'entroterra ed in parte ne hanno limitato l'estensione in profondità. Proprio su queste montagne sono presenti alcuni insediamenti, quali Monreale, Altofonte e Giacalone, per molti versi divenuti quasi veri e propri quartieri della città. Tra questi monti troviamo alcune grandi vallate, tra queste la Piana dei Colli nella zona Nord della città, la Valle dell'Oreto a Sud, e la Conca d'Oro nell'entroterra. La montagna simbolo dei monti attorno Palermo è però Monte Cuccio che con i suoi 1050 metri circa è visibile da tutte le aree della città.[13] Durante i mesi più freddi è la prima vetta ad innevarsi come accaduto dal 12 febbraio al 19 febbraio 2009, in uno degli inverni più rigidi che il capoluogo ricordi.

Idrografia [modifica]

Il fiume Oreto

L'idrografia della Piana di Palermo è radicalmente modificata nel corso della storia. Il primo insediamento abitato venne costruito tra due fiumi attualmente non più visibili, il Kemonia ed il Papireto, mentre il fiume Oreto si trovava ben oltre la linea delle mura cittadine. I due fiumi che tagliavano la città adesso non scorrono più in superficie (ma sono evidenti le tracce nella toponomastica e nella conformazione delle vie), ma nei sotterranei del centro storico, tanto che in caso di precipitazioni estremamente abbondanti alcune strade sono a rischio di allagamento. Nell'area attualmente occupata dalla città oltre ai tre fiumi principali erano presenti moltissimi torrenti stagionali, che contribuivano a creare zone paludose o comunque ricche di acqua, è il caso della zona San Lorenzo e dell'area di Mondello. L'unico fiume a scorrere oggi tra le strade cittadine è l'Oreto, per anni lasciato in stato di degrado e abbandono, ma che dovrebbe essere oggetto di un ampio progetto di riqualificazione programmata dall'attuale governo della città.

Paesaggio [modifica]

Veduta della parte nord della città all'interno della Piana dei Colli

Il territorio palermitano può essere suddiviso in svariati ambiti paesaggistici ognuno dei quali presenta caratteristiche peculiari frutto di uno storico rapporto fra la popolazione e l'ambiente naturale.

  • Ambito Sferracavallo - Tommaso Natale - È delimitato dai rilievi del Monte Gallo e di Pizzo Manolfo facente parte del massiccio del Monte Billiemi. Quest'ambito comprende il paesaggio costiero, di prateria e gariga e quello urbano rappresentato dalle borgate di Sferracavallo e Tommaso Natale.
  • Ambito Addaura - Si estende lungo la costa rocciosa a est del Monte Pellegrino mettendo in luce come in piccole porzioni di territorio si passi da un ambiente prettamente montuoso a uno marino. Al suo interno rappresentano un elemento eccezionale le grotte dell'Addaura frequentate sin dalla preistoria.
  • Ambito Piana dei Colli - Grande area sub-pianeggiante sede oggi dalla parte settentrionale della città, delimitata dai Monti di Palermo e dai promontori dei monti Gallo e Pellegrino. La piana un tempo era occupata dal sistema delle ville storiche, dai giardini e dagli spazi coltivati a queste pertinenti. Rappresentava un ottimo esempio di paesaggio agricolo storico strutturato oggi ridotto purtroppo a piccoli brandelli a causa dell'intensa edificazione sviluppatasi a partire dagli anni 60.
  • Ambito Brancaccio-Ciaculli - Si tratta della zona sud della città. Una grande area agricola posta fra la costa e i Monti di Palermo che al suo interno contiene quello che rimane del Parco della Favara, antica residenza normanna. Il paesaggio agricolo strutturato si unisce così al sistema costiero, a quello montuoso e al paesaggio fluviale del fiume Oreto con il suo sistema di Mulini. Da anni si pensa di istituire nell'area un grande Parco Agricolo urbano.

Clima [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi le voci Stazione meteorologica di Palermo Boccadifalco, Stazione meteorologica di Palermo Punta Raisi e Stazione meteorologica di Palermo Valverde.

Secondo la più nota e accreditata classificazione climatica mondiale (la classificazione dei climi di Köppen), il clima di Palermo appartiene al gruppo denominato Csa ossia al clima temperato delle medie latitudini con la stagione estiva asciutta e calda ed inverno fresco (mite) e piovoso, più noto col termine di clima mediterraneo. Le stagioni intermedie hanno temperature miti e gradevoli. L'estate è arida e calda ma ventilata e torrida (quindi con indici di umidità non elevati) ma è facile sentire lo scirocco, il vento africano che, seppure in rari casi, fa impennare le temperature massime oltre i 42 °C (record storico di 45,5º registrati all'Osservatorio Astronomico di Palermo). Particolare importanza ha l'ondata di calore che ha investito la città il 25 giugno 2007 che ha spinto i termometri fino a 44,6º all'aeroporto di Boccadifalco e nelle vicine Bagheria e Villabate; in quell'occasione l'aeroporto di Punta Raisi si fermò "solo" a 43º.

Ecco una tabella completa su clima, piogge, venti e temperature a Palermo nel corso dell'anno:

PALERMO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. mediaC) 12,1 13,1 16,1 18,3 21,8 26,1 29,4 29,8 26,6 22,9 19,3 15,0 13,4 18,7 28,4 22,9 20,9
T. min. mediaC) 7,2 8,1 9,3 12,0 16,0 19,6 21,9 21,6 19,5 17,8 12,3 10,2 8,5 12,4 21 16,5 14,6
Precipitazioni (mm) 71,6 65,4 59,5 44,1 25,5 12,2 5,1 13,3 41,5 98,0 94,3 80,0 217 129,1 30,6 233,8 610,5
Giorni di pioggia (≥ 1 mm) 10 10 9 6 3 2 1 2 4 8 9 11 31 18 5 21 75
Umidità relativa (%) 73 72 72 72 72 71 69 71 72 71 70 73 72,7 72 70,3 71 71,5
Vento (direzione-m/s) S
6,2
S
6,3
S
5,9
W
5,6
NE
4,8
NE
4,5
NE
4,4
NE
4,5
NE
4,6
S
5,0
S
6,0
S
6,4
6,3 5,4 4,5 5,2 5,4

La maggior parte delle precipitazioni si concentrano tra ottobre e marzo. Generalmente le piogge di Palermo sono, a differenza della Sicilia orientale, deboli o moderate, raramente violente.

Un fenomeno molto raro è la nebbia che quando è presente (soprattutto nella tarda primavera o in alcune fredde e serene prime mattine d'inverno) è sotto forma di banchi. Una zona particolarmente "nebbiosa" della città, è quella di uno dei più grandi parchi cittadini d'Europa, il Parco della Favorita, che grazie ad una particolare posizione al riparo da venti e alla sua ricca di vegetazione può, se pur raramente, vedere la formazione di piccoli e poco duraturi bassi banchi di nebbia; questa zona è (insieme alle zone periferiche pedemontane) una tra le più fredde della città di Palermo e le sue periferie.

La zona più calda della città è il centro storico. Spesso i centri meteo d'informazione nazionale utilizzano i dati dell'aeroporto di Punta Raisi per indicare la situazione meteo del capoluogo siculo. Ma l'aeroporto (diviso dalla città da alcuni rilievi) si trova a circa 22 km di strada dalla periferia ovest di Palermo, e registra di norma in inverno minime più alte rispetto al capoluogo e in estate massime più contenute. La distribuzione delle precipitazioni di Palermo sono quelle tipiche del clima mediterraneo con massimi nel semestre invernale e cali drastici in estate quando posso verificarsi lunghi periodi di prolungata siccità assoluta. La minima assoluta registrata nel centro città a partire dagli anni venti è stata rilevata all'Osservatorio Astronomico, -0,5º (durante la famosa nevicata dell'8 gennaio 1981). [14] In genere Palermo registra delle massime più basse di Catania e che tendono ad essere simili a quelle di Messina, le minime sono un po' più basse della città dello Stretto e più alte del capoluogo etneo. A volte nel capoluogo, come nel resto delle città costiere della Sicilia, possono registrarsi durante le sciroccate più intense massime superiori ai 20º anche in pieno inverno. Le temperature minime sotto lo zero sono estremamente rare. Solo le zone periferiche pedemontane o con grandi polmoni verdi riescono, ogni tanto, a registrare qualche valore negativo. Ma in piena città è un fenomeno quasi sconosciuto. In effetti dagli anni 20 nella zona centrale di Palermo solo la stazione meteo dell'Osservatorio Astronomico (sito sul tetto del Palazzo dei Normanni, alto più di 30 metri e circondato da due grandi giardini) ha registrato delle minime negative ma solo durante la nevicate dell'8 gennaio 1981 (-0,5 °C) e quelle del 30-31 gennaio e 1º febbraio del 1999 (fino a -0,4 °C). Le altre stazioni urbane hanno sempre registrato minime positive.

Storia [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Storia di Palermo.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Toponomastica di Palermo.
Le origini del nome
La città di Palermo ha cambiato spesso nome nel corso delle epoche:
  • Zyz (la "z" va pronunciata come "s" sonora) (che in fenicio significa il fiore): il nome non è ancora accertato, ma molte monete provenienti da Palermo di periodo punico portavano la dicitura Zyz e visto che Palermo era una delle tre città Puniche della Sicilia (Tucidide, VI, 1-5) molto probabilmente aveva una propria zecca. Il nome sembrerebbe derivare dalla conformazione della città che tagliata da due fiumi ricordava il profilo di un fiore.
  • Panormos (dal Greco παν-όρμος, tutto-porto): i Greci chiamavano Palermo così perché i due fiumi che la circondavano (il Kemonia e il Papireto) creavano un enorme approdo naturale. Questo nome andò diffondendosi grazie al rafforzamento dell'influenza greca sull'isola.
  • Panormus: i Romani mantennero, con una lieve modifica di pronuncia, la denominazione greca con la quale avevano conosciuto la città.
  • Balarm: il nome arabo della città è un semplice cambiamento di pronuncia del nome precedente.
  • Balermus: evoluzione del precedente nome sotto il periodo normanno.
  • Palermo: il nome definitivo della città che viene acquisito in età moderna.

Età antica [modifica]

Preistoria [modifica]

Graffiti preistorici nella grotta dell'Addaura

L'area della piana di Palermo, ma soprattutto i monti che la delimitano, abitati sin dal periodo preistorico, conservano i resti di questa presenza umana. L'esempio più importante è all'interno della grotte dell'Addaura, su un versante di Monte Pellegrino, dove si aprono alcune cavità abitate durante il paleolitico ed il mesolitico. All'interno sono state ritrovate ossa e strumenti utilizzati per la caccia. All'interno di una delle grotte si trova un vasto e ricco complesso di incisioni, databili tra l'epigravettiano finale e il mesolitico, raffiguranti figure antropomorfe e zoomorfe.

Sarcofago fenicio rinvenuto a Palermo

La fondazione fenicia [modifica]

Palermo deve la sua fondazione ai Fenici della città di Tiro nel 734 a.C.[15] con il nome Zyz, in lingua fenicia "fiore", toponimo dovuto molto probabilmente alla forma che i due fiumi davano alla città. Fino a quel momento l'area era stata un emporio commerciale e base d'appoggio per la Sicilia nord-occidentale. Subito acquisisce un'enorme importanza commerciale grazie alla sua posizione ma soprattutto ai due fiumi, il Kemonia ed il Papireto, che vengono utilizzati come porti creando così un'area protetta molto ampia. La forma della città ricorda anche un piede e viene, infatti, spesso definita Piede Fenicio.[16] Di conseguenza diviene meta ambita per i Greci che popolavano la parte orientale della Sicilia, i quali non riusciranno mai a conquistarla.

I Romani [modifica]

La prima conquista avviene da parte dei Romani che dopo un lungo assedio riescono a strapparla ai Cartaginesi di Amilcare Barca i quali si rifugiano alle falde di Monte Pellegrino (chiamato Ercta all'epoca) cercando di riconquistarla a più riprese, i tentativi dei Cartaginesi risultano vani e la città da questo momento in poi diviene a tutti gli effetti una conquista romana. Anche con i Romani Palermo ha avuto un ruolo fondamentale nel Mediterraneo come porto strategico, la città sotto questa dominazione vive un periodo di assoluta tranquillità per alcuni secoli. Palermo restò ai Romani fino alle invasioni barbariche che saccheggiarono e devastarono la città.

Età medievale [modifica]

I Bizantini [modifica]

Dopo la caduta dell'Impero Romano la Sicilia diviene meta dei Vandali che fino al 535 la devastano. La liberazione di Palermo avviene grazie ai Bizantini, che tengono Palermo per tre secoli. Con la conquista della città, comandata da Belisario, cominciava l'inizio di un'opera di restaurazione di quell'unità imperiale perduta con le invasioni barbariche, dominando effettivamente in poco tempo l'intera isola che divenne una provincia periferica dell'Impero d'Oriente e spostando il potere a Costantinopoli a scapito delle città siciliane.

Gli Arabi [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Storia di Palermo araba.
Particolare della facciata di Palazzo Chiaramonte-Steri
Uno dei quattro canti di Piazza Vigliena

Nel IX secolo musulmani dal Nord Africa invasero la Sicilia, iniziarono la conquista dell'isola nell'827, conquistarono Palermo nel 831 e l'intera isola nel 965. E furono proprio i governatori musulmani a spostare la capitale della Sicilia a Palermo. La città a qul punto dovette essere dotata di tutte le strutture burocratiche e quelle sestinati ai servizi che spettavano ad una capitale. La potenza musulmana fu, però, corrosa dalle lotte interne che aprirono la via agli stranieri finché nel 1072, dopo quattro anni d'assedio, Ruggero d'Altavilla, il primo conte normanno, espugnava Palermo. Segni della civiltà araba sono rimasti nella toponomastica delle colture, delle costruzioni architettoniche. Le tracce di essa sopravvivono nei monumenti della parte antica della città con i suoi cinque quartieri: il Kasr nella punta della Paleopolis; il quartiere della grande moschea; la Kalsa ossia "l'eletta"; la zona degli Schiavoni e infine il Moascher. Il monaco Teodosio che ci fornisce queste notizie riferisce che a Palermo erano presenti in quel periodo più di trecento moschee. Gli arabi hanno introdotto anche i primi agrumeti formando la Conca d'oro aprendo così un nuova possibilità di sviluppo economico.

I Normanni [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Storia della Sicilia normanna.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Regno di Sicilia.

Nel 1071 i Normanni sotto investitura papale ottengono la licenza di rendere nuovamente cattolica la Sicilia ed in poco tempo ottengono la città e il resto dell'isola, anche in questo caso la capitale resta a Palermo diventando la capitale della Gran Contea di Sicilia e poi del Regno di Sicilia. Il massimo splendore si ha sotto il governo di Federico II. Proprio lo storico arabo Idrisi rende ampia testimonianza di questo periodo di tanto splendore, in cui fiorirono due importantissimi monumenti e cioè la Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o Martorana e la Cappella Palatina. Alla morte di Federico II avvenuta nel 1250 Palermo e tutta l'isola perdono l'egemonia che avevano nel Mediterraneo, dopo Federico II in Sicilia sotto ordine del papa inizia il regime vessatorio spostando il centro del potere a Napoli con Carlo d'Angiò come re. Ma il popolo palermitano insorge nel 1282 cacciando i francesi e dando vita alla guerra del Vespro, che dura novanta anni.

Dal Medioevo all'età moderna [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Regno di Trinacria.

Dopo il regno di Sicilia normanno si alternano sul trono palermitano altre case reali: gli Svevi dal 1194 al 1266 che faranno di Palermo una sede imperiale, gli Angioini (i quali spostarono la capitale da Palermo a Napoli) dal 1270 al 1282, dopo la rivolta del Vespro Palermo diviene capitale del regno dell'isola fondato tramite il ramo cadetto degli aragonesi, ma questo regno perderà l'indipendenza agli inizi del 1400 per diventare vicereame iberico. Nel 1734 la città passa sotto la dominazione dei Borboni che mantengono i regni di Napoli e Sicilia separati, mentre nel 1816 entrambi i regni vengono riuniti e Palermo perde lo status di capitale di un regno per diventare un semplice capovallo, il che creerà numerose rivolte a carattere separatista.

Età contemporanea [modifica]

L'Italia ed i Garibaldini [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Storia della Sicilia borbonica.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Stato di Sicilia (1848).
Giuseppe Garibaldi fotografato da Gustave Le Gray a Palermo nel luglio del 1860

Nel 1860 avvenne lo sbarco dei Garibaldini a Marsala; da lì, grazie all'aiuto dei siciliani, che nel frattempo erano insorti, cominciarono a conquistare l'isola in nome dell'unificazione dell'Italia. Dure lotte interessano la città tra il 1860 ed il 1861 e quella anti-piemontese del 1866 (Rivolta del 7 e mezzo) che distruggono molte importanti strutture architettoniche.

Da questo momento in poi avviene un progressivo allontanamento degli interessi economici e politici dalla città che fino ad allora era stata un'importante meta economica e commerciale. In onore all'Unità d'Italia, il comune di Palermo inizia la costruzione di alcune importanti opere architettoniche, tra queste il taglio di Via Roma[17] e la costruzione di quelli che diventeranno i due teatri più importanti e rappresentativi della città: il Massimo e Politeama.

Le guerre mondiali [modifica]

Nei primi vent'anni del '900 Palermo attraversa un'epoca florida, con un breve ma intenso periodo Liberty, con il maggior esponente Ernesto Basile. Durante la prima guerra mondiale Palermo non venne interessata dal conflitto che invece la investì in pieno durante la seconda guerra mondiale per via dell'importanza del suo porto. Durante il conflitto, la città subì notevoli distruzioni a causa dei bombardamenti alleati tanto che è ancora possibile, in alcune zone del centro storico, scorgere i segni di tale avvenimento. Fu occupata nel luglio 1943 dalle truppe alleate del generale americano George Smith Patton.[18]

Dal secondo dopoguerra ai giorni nostri [modifica]

La speculazione edilizia, realizzata grazie alla connivenza tra amministratori e mafiosi, impoverisce il patrimonio monumentale della città. Le lotte più significative dell'età contemporanea sono state quelle contro la mafia e il banditismo di Salvatore Giuliano, che ebbe il suo regno nella zona di Montelepre vicino Palermo.[19] Nella lotta alla mafia sono stati colpiti uomini dello stato come Boris Giuliano, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e il presidente della Regione Siciliana Pier Santi Mattarella ma anche magistrati come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Gaetano Costa e Rocco Chinnici fino ad arrivare al sacerdote del quartiere Brancaccio, Don Pino Puglisi e Peppino Impastato, il giovane politico del vicino comune di Cinisi. Oggi Palermo, che si affaccia sul "più bel promontorio del mondo", come lo definì Johann Wolfgang von Goethe,[20][21] tra Monte Pellegrino e Capo Zafferano, lungo il pendio della Conca d'Oro, sfiora i 700 mila abitanti. Essa è una dei principali centri d'affari e dei commerci del bacino del Mediterraneo (è infatti candidata a diventare nel 2012 capitale dell'Unione per il Mediterraneo).[2][22][23] La sua espansione è stata notevolmente favorita dai collegamenti delle autostrade che la uniscono al resto dell'isola, all'aeroporto e alle vicine isole minori quali Ustica o le vicine Egadi (in provincia di Trapani).

Simboli [modifica]

Il gonfalone cittadino

Lo stemma della città di Palermo è composto da un'aquila coronata imperiale in oro che afferra un cartiglio con la scritta S.P.Q.P. (Senatus PopulusQue Panormitanus), il tutto su fondo rosso. L'origine dello stemma non è certa, alcune fonti lo fanno risalire ad una concessione del 1154 di re Guglielmo I di Sicilia mentre altre all'epoca romana.

Un altro simbolo della città è il "Genio di Palermo", antico nume tutelare del luogo.

Onorificenze [modifica]

La città di Palermo è la sesta tra le 27 (la sesta in ordine cronologico) città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento, periodo,[24] definito dalla Casa Savoia, compreso tra i moti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918.

Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
«Per commemorare le azioni eroiche della cittadinanza palermitana nei gloriosi fatti del 1848, che iniziarono il risorgimento nazionale e la conquista dell'unità. Nel 1848, un anno dopo il fallimento della sollevazione di Messina, Palermo divenne la guida del movimento rivoluzionario antiborbonico. Insorti il 12 gennaio, sotto la guida di R. Pilo e G. La Masa, i palermitani sconfissero in più riprese le truppe regolari e costituirono un governo provvisorio siciliano (2 febbraio, che fu l'ultimo a cadere, sotto i colpi del generale Filangieri, il 15 maggio 1849.[25]»
— 22 maggio 1898
Medaglia d'oro al valor militare
«Fedele alla sua tradizione plurisecolare di patriottismo e di valore, riaffermatasi nelle gloriose gesta del 1848 e nei fasti del Risorgimento italiano, sorretta da incrollabile fede nei destini della Patria, resistette impavida, per oltre tre anni, in condizioni drammatiche, spesso disperate, al succedersi pervicace e spietato di massicci bombardamenti aerei nemici, tendenti ad abbattere il morale e la tenace resistenza della popolazione civile. L'inesorabile azione aerea nemica si abbatté sempre più violenta e indiscriminata su edifici, impianti pubblici, templi, causando perdite gravissime tra la popolazione e danni incalcolabili. Oltre 3000 morti, circa 30.000 mutilati e feriti, in gran parte vecchi, donne e bambini, e la perdita di ingente patrimonio culturale, artistico e religioso, segnarono il calvario dell'olocausto glorioso. 10 giugno 1940 - 8 settembre 1943.[26]»
— 5 marzo 1964

Monumenti e luoghi d'interesse [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Monumenti di Palermo.

Il maggior numero di monumenti della città è dislocato all'interno del centro storico, ma molti sono quelli distribuiti in tutto il territorio palermitano, come le numerose ville storiche, torri d'avvistamento, tonnare, graffiti rupestri o semplicemente antiche chiese o palazzi nobiliari. Attualmente il centro storico di Palermo, che è uno dei più grandi d'Europa,[27] sta subendo notevoli rifacimenti e restauri affinché sia valorizzato al meglio. In molti hanno proposto di inserire il centro storico di Palermo, l'Orto Botanico e il Duomo di Monreale fra i possibili patrimoni dell'Unesco, e lo stesso ente ha proposto la candidatura dei centri storici di Palermo e Monreale.[28] Inoltre, parecchi edifici sono già riconosciuti, e tutelati come monumenti nazionali.

Architetture religiose [modifica]

Palermo conta numerosi monumenti risalenti al periodo normanno: nei pressi del Palazzo dei Normanni, che è diventato oggi la sede del Parlamento Siciliano, è collocata la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti che con le sue caratteristiche cupole rosse è diventata uno dei simboli della città; va ricordata poi la Chiesa della Martorana, dalla ricchissima decorazione a mosaico, del più puro stile bizantino, situata in piazza Bellini, la chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi edificata oltre il fiume Oreto e il Ponte dell'Ammiraglio del 1113. Costruita tra il 1130 e il 1170, la Basilica La Magione, conosciuta anche come chiesa della Santissima Trinità, presenta una pianta a forma basilicale a tre navate sorrette da colonne, mentre internamente la costruzione si presenta molto squadrata e movimentata da una serie di archi ogivali tipici dell'architettura normanna, che girano intorno la chiesa. Dello stesso periodo è la Chiesa dello Spirito Santo (oggi all'interno del Cimitero di Sant'Orsola), dove motivi ornamentali in stile normanno s'inseriscono in una sobria architettura articolata da archetti ogivali e portali d'ingresso.

Situata vicino alla chiesa della Martorana, è la Chiesa di San Cataldo, una costruzione normanna del 1160, dalla caratteristica facciata tripartita sormontata da grosse cupole realizzate su tamburo, che meglio conserva il suo aspetto originario. All'interno è notevolmente interessante il pavimento musivo.

Sul Cassaro si affaccia lo splendido complesso della Cattedrale eretta nel 1185 su un'area pianeggiante precedentemente occupata da una moschea araba. La splendida commistione artistica presente nell'edificio sembra ripercorrere l'intera storia cittadina e dei popoli che l'hanno guidata mettendo in bella mostra un portale laterale e delle torrette campanarie in stile gotico catalano, una facciata quattrocentesca, un'abside con decorazioni arabo-normanne e una cupola tardo barocca. In seguito ad un disastroso incendio degli ultimi anni del XVIII secolo l'interno venne ricostruito in stile neoclassico. Vi sono conservati i sarcofaghi di Federico II e Ruggero II oltre la tiara d'oro di Costanza di Sicilia, preziosi ornamenti e gioielli reali esposti nel Tesoro. Sull'altro lato della piazza della Cattedrale è il Palazzo Arcivescovile dove si trova il Museo Diocesano di Palermo.

Nell'arco del XIII secolo, in maniera particolare durante la dominazione angioina in città si sviluppò lo stile architettonico del gotico che possiamo ammirare in esempi come la Chiesa di San Francesco d'Assisi, caratterizzata nell'interno da continue trasformazioni e rifacimenti nel tempo che giustificano la complessità e la varietà dei linguaggi artistici in essa presenti; infatti in età barocca l'edificio venne ricoperto da stucchi ed affreschi da Pietro Novelli e nel XVIII secolo Giacomo Serpotta adornò i pilastri con le statue delle Virtù. Altro importante esempio è sicuramente la Chiesa di Sant'Agostino edificata nel 1275.

Appartengono allo stesso periodo la Chiesa della Gancia, la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo che oggi ospita mostre ed eventi, la Chiesa di Santa Maria della Catena, dal caratteristico portale catalano e la Chiesa di Santa Maria la Nova, dalla facciata preceduta da un portico a tre arcate Catalane, come nella chiesa di Santa Maria della Catena. È inoltre nota in città per i riti antichi della Passione di Gesù nel Venerdì Santo.

Numerose chiese della città risalgono al periodo barocco, fra cui: la Chiesa del Santissimo Salvatore situata lungo Corso Vittorio Emanuele, la Chiesa del Gesù o Casa Professa situata nel quartiere dell'Albergheria rivestita al suo interno da bassorilievi marmorei posti sulla tribuna e Putti, tutti su modelli di Giacomo Serpotta esperto in "barocco sacro". La Chiesa di Santa Teresa nel quartiere della Kalsa, fronteggia il Foro Italico, essa è visibile dal mare, per mezzo della fessura di Porta dei Greci, ed ancora la Chiesa di San Domenico con caratteristici elementi rococò, di dimensioni maggiori di quelle della Cattedrale stessa, maestosa e dalla facciata sgargiante che domina l'omima piazza, con al centro la colonna dell'Immacolata, creando così una grande sintonia, tra piazza e facciata della chiesa. Inoltre San Domenico è anche nota, poiché qui si svolsero i funerali del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa[29]. Molto importante la nuova Galleria d'Arte Moderna "Sant'Anna" che ha sede nell'ex convento francescano di costruzione barocca, costituito da un Chiostro all'aperto.

Architetture civili [modifica]

Di particolare interesse sono anche i Qanat, enorme opera di ingegneria idraulica costruita sotto la città a partire dal periodo della dominazione araba fino al periodo normanno[30]. A questo periodo risalgono anche diversi palazzi appartenuti ai sovrani normanni ed utilizzati come residenze di villeggiature immerse spesso nel verde. Fra questi ricordiamo La Zisa e il suo sistema di fontane, La Cuba dallo stile austero e severo, il Castello di Maredolce all'interno del Parco della Favara e il Palazzo Scibene. Durante il dominio aragonese, la città si arricchisce di pregevoli palazzi nobiliari e chiese caratterizzati da uno stile gotico tipico della Catalogna (il gotico catalano). Il Palazzo Sclafani, che sorge in prossimità del Palazzo Reale e quindi in una posizione privilegiata, fu costruito nel 1330 dal feudatario Matteo Sclafani, conte di Adernò (Adrano), in competizione con il coevo Palazzo Chiaramonte, superbo edificio con chiare influenze gotico-catalane, fatto innalzare dal cognato nell'attuale piazza Marina ed attuale sede del rettorato palermitano. Nel 1495 venne edificato il Palazzo Abatellis, progettato da Matteo Carnilivari in stile catalano e che oggi ospita la Galleria Regionale d'arte Moderna e Medievale mentre risale al 1490 la costruzione del Palazzo Aiutamicristo, noto soprattutto per gli sfarzosi interni che stupirono ospiti illustri fra cui Carlo V e Don Giovanni d'Austria.[31]

Nel 1583 fu eretta dal viceré Marcantonio Colonna, la Porta Nuova, rifacendosi al modello di uno degli archi trionfali effimeri eretti in città al passaggio dell'imperatore Carlo V vittorioso a Tunisi. La versione attuale risale al 1669 ed è caratterizzata da una copertura a piramide ricoperta di maioliche colorate. Essendo collegata al Palazzo dei Normanni e quindi alle antiche mura cittadine, è il fondale monumentale del Cassaro o via Toledo, l'asse principale che attraversa il centro storico di Palermo.

Di periodo barocco di importanti sistemazioni urbanistiche per la città. Nel 1600 con il tracciato della Via Maqueda si venne a creare il nuovo salotto della città: all'incrocio con il Corso Vittorio Emanuele, si trovano I Quattro Canti, o teatro del Sole, una piazza ottagonale che costituiva il centro fisico e simbolico della città. Poco lontano in piazza Pretoria si può ammirare la Fontana Pretoria, da poco restaurata sulla quale si affacciano il Palazzo Pretorio o Palazzo delle Aquile, sede del Comune, e la Chiesa di Santa Caterina.

Nel XVIII secolo la zona limitrofa della città muta considerevolmente grazie all'introduzione del sistema delle ville. La decisione di spostarsi all'esterno della città consolidata non deriva soltanto dalla "moda della villeggiatura" incalzante nel periodo, ma è dovuta anche all'aumento della pressione fiscale all'interno della città e alla volontà dei nobili di avere una maggiore presenza nei loro fondi agricoli così da poterne tenere sotto controllo la produzione; per questo motivo gli edifici di stile neoclassico si trovano quasi tutti al di fuori della vecchia cinta muraria. Tra gli edifici neoclassici della città va senz'altro ricordato l'Orto botanico di Palermo con il suo gymnasium che venne progettato alla fine del '700 dall'architetto francese Leon Dufourny fuori dalle mura di Palermo vicino il quartiere della Kalsa, dando così adeguato spazio a quello che diventerà uno dei più importanti giardini botanici d'Europa. La imponente costruzione è in stile dorico e ai lati si trovano due sfingi dello scultore palermitano Gaspare Firriolo. Particolarmente maestosa è Villa Belmonte all'Acquasanta che rispecchia lo stile neoclassico in ogni suo aspetto, dalle volumetrie alle decorazioni, è inoltre impreziosito da un tempietto circolare composto da dodici colonne corinzie. Da menzionare inoltre il Palazzo delle Finanze con il suo pronao dorico-siculo, Villa Belmonte alla Noce con i suoi affreschi monocromi, Palazzo Palagonia caratterizzato dalle quattro splendide cariatidi sulla facciata e Villa Airoldi. L'esempio più originale invece è senza dubbio la Palazzina Cinese, dimora di villeggiatura di Ferdinando IV, all'interno della tenuta di caccia del "Real parco della favorita", che unisce i canoni dell'architettura neoclassica con l'eclettismo del tempo di ispirazione orientale.

Il Charleston, stabilimento balneare di Mondello costruito a palafitta sul mare

Nel 1885, iniziò la realizzazione di un secondo asse che attraversava la città, collegando la stazione ferroviaria con la zona portuale. Per la realizzazione di questa nuova arteria, Via Roma, vennero demoliti numerosi edifici, che lasciarono spazio a palazzi di architettura eclettica e liberty.

All'inizio del XX secolo, la città comincia ad estendersi fuori le mura verso nord, soprattutto lungo una nuova strada chiamata via Libertà. In questo quartiere vengono costruite numerose ville in stile liberty, da parte di Ernesto Basile e dei suoi allievi. Per la città inizia una nuova età dell'oro, grazie soprattutto all'opera della famiglia Florio. In quest'epoca la città si rinnova, dotandosi di nuovi ospedali, teatri come il celebre Teatro Massimo, il Politeama Garibaldi, il Teatro Biondo ed altri edifici pubblici.

Particolarmente significativo è l'Hotel Villa Igiea (inizialmente concepita come villa privata, solo recentemente divenuto albergo) costruito alla fine del XIX secolo per volontà della famiglia Florio e su progetto dell'architetto Ernesto Basile, che ha concepito sia l'architettura, che le decorazioni, che il mobilio dell'edificio in puro stile liberty.

Fra i molti villini liberty va ricordato senz'altro il Villino Florio nei pressi del castello della Zisa, che con il suo stile eclettico rappresenta un magnifico esempio dell'Art Nouveau messa in luce da Ernesto Basile e Villino Favaloro progettato dal padre Giovan Battista Filippo Basile. La maggior parte delle altre ville verranno demolite per far posto ad alti edifici di nuova costruzione mentre rimarranno come monito di quel periodo di ricchezza le residenze borghesi nella borgata di Mondello che diventerà in breve tempo la spiaggia preferita dei palermitani. L'esempio più significativo di liberty a Mondello è lo stabilimento balneare della società italo-belga, il Charleston, costruito sull'acqua.

Altri esempi architettonici particolarmente rilevanti sono il Chiosco Ribaudo in piazza Castelnuovo, i Chioschi Ribaudo in piazza Verdi, il Kursaal Biondo e Palazzo Dato.

Durante l'epoca fascista l'architettura assume connotati dall'aspetto maestoso che si ispirano alla romanità ed alla cultura latina, finalizzata all'esaltazione del regime vigente, spesso mescolati all'ondata della nuova corrente del Futurismo. Vengono costruiti importanti edifici pubblici quali il Palazzo di Giustizia (progettato nel 1938 ma ultimato nel 1957 dagli architetti Gaetano ed Ernesto Rapisardi in puro stile razionalista italiano), il Palazzo delle Poste in via Roma, pregevole edificio monumentale con arredi futuristi e l'Ingresso monumentale di via Roma.

Degni di nota sono pure la Sede del Banco di Sicilia in via Roma, la Caserma dei Vigili del Fuoco "Ignazio Caramanna" che riprende nel suo complesso i temi dell'architettura futurista nelle volumetrie e nella policromia della costruzione e la Casa del Mutilato.

Dopo il rovinoso bombardamento del maggio 1943 il centro storico venne in buona parte abbandonato dai suoi abitanti, che preferirono trasferirsi nelle zone residenziali costruite tra gli anni cinquanta e sessanta. Fino agli anni ottanta si registrarono alcuni crolli di edifici storici; nonostante le sue notevoli dimensioni, il centro storico è oggi abitato solo da circa 20.000 persone.

Particolare delle facciata della Nuova Pretura

Palermo a partire dagli anni cinquanta ha sviluppato uno skyline molto variegato, in parte dovuto al sacco della città durante gli anni successivi alla seconda guerra mondiale in seguito all'abbandono da parte dei cittadini del centro urbano originario e l'emigrazione verso le periferie che ha determinato un boom edilizio senza precedenti, creando nuovi quartieri residenziali ex novo composti principalmente da palazzi in cemento armato che spesso superano i 12/13 piani, modificando Palermo non solo in estensione ma anche in altezza.

Gli edifici più alti della città sorgono prevalentemente intorno allo stadio comunale o nelle periferie sud. Il più alto edificio della città e della Sicilia è il Grattacielo Ina Assitalia che si sviluppa per 65 metri in altezza e si trova in centro città in piazzale Ungheria, altri edifici di una certa altezza sono: Torre Resuttana I (63 metri), Torre Resuttana II (60 metri) e Torre Sperlinga (59 metri).

Molto interessanti gli edifici, progettati da Vittorio Gregotti, del Dipartimento di Scienze dell'Università di Palermo costruiti nel 1969. I corpi si presentano come parallelepipedi scuri e monolitici quasi privi di aperture esterne (ma funzionali e luminosi grazie a cortili interni ricchi di vegetazione) accostati da un sistema di canali e vasche d'acqua.

Altri edifici di grandissimo interesse nel panorama dell'architettura contemporanea sono: il palazzo della sede palermitana dell'Enel del 1961 concepito da Giuseppe Samonà secondo i canoni del Brutalismo, Palazzo Amoroso e la sede cittadina della Banca Commerciale Italiana, entrambe opere del celebre gruppo BBPR, la sede regionale della RAI edificata nel 1980 in viale Strasburgo e il postmoderno edificio della Nuova Pretura progettato nel 1981 che si trova in prossimità dello storico mercato del Capo proprio dietro il Palazzo di Giustizia.


 

L'area semipianeggiante che dai Monti di Palermo si adagia verso il mare era anticamente nota come Conca d'oro poiché, essendo coltivata ad agrumeti come limoni o arance, questi risplendevano al sole rendendo il paesaggio palermitano un luogo incantevole. Dopo il dominio normanno che divise la zona in grandi riserve di caccia, nel periodo medievale proliferarono i "bagli". Con questo termine vengono descritti i cortili spesso di forma quadrangolare, circondati da alte mura e muniti di torri. Fino al XV secolo erano diffusissimi i bagli in tutta la zona, posti a difesa di piccoli insediamenti che sarebbero poi diventati le borgate storiche della città. È dal periodo Rinascimentale che la classe aristocratica decise di ricreare un piccolo paradiso agreste nella campagna edificando le prime ville; strutture queste non più chiuse e protette da mura, ma aperte al paesaggio naturale e destinate alla villeggiatura o alla vigilanza sul lavoro dei contadini. Le ville così si diffusero in gran numero in tutto il territorio a partire dalla zona a Sud, dove sorgeva il normanno Parco della Favara, fino a Nord, oltre le pendici dei monti Boccadifalco e Cuccio, attraversando la cosiddetta Piana dei Colli per raggiungere le borgate di Sferracavallo, Tommaso Natale e Mondello. In gran numero sono le residenze sorte a partire dal XVI secolo, dove, in pieno periodo barocco, la raffinatezza delle architetture, si riflette nello sfarzo degli interni. Delle oltre trenta ville palermitane però poche presentano le stesse caratteristiche di amenità e antica serenità che le contraddistingueva, essendo queste ormai state inghiottite dall'espansione edilizia che ha invaso negli anni la Conca d'oro.

Architetture militari [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Mura di Palermo.

Rimangono poche tracce dell'antica cinta muraria del periodo punico nei pressi della cattedrale o del Cassaro, mentre sono più visibili alcune porzioni della cinta bastionata cinquecentesca che fino alla fine del XVIII secolo circondava il centro cittadino. In particolare sono ancora integri alcuni bastioni, porte urbane e piccoli tratti delle cinta murarie che sono state risparmiate dall'urbanizzazione ottocentesca. Presso il porto sono visibili i resti dell'antico Castello a Mare, recentemente restaurato, principale avamposto militare borbonico.
Lungo la costa, soprattutto quella settentrionale nei pressi delle borgate di Mondello e Sferracavallo, sono ancora presenti alcune torri di avvistamento. Queste strutture difensive, sorte a partire dal tardo Medioevo, avevano lo scopo di avvisare la popolazione dell'arrivo dei pirati ed essendo collegate fra loro da un sistema di comunicazione basato su segnali di fumo, trasmettevano il segnale anche alle località vicine.

Altro [modifica]

Le piazze principali [modifica]

Piazza Pretoria, delimitata tra il Palazzo Pretorio, la Chiesa di Santa Caterina Palazzo Bonocore, oltre che dalla Via Maqueda, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Giuseppe dei Teatini. Al centro della piazza, l'imponente fontana di Francesco Camilliani. La piazza è conosciuta anche come "Piazza della Vergogna" con riferimento alla nudità dei soggetti immortalati dalle sculture della fontana.

A pochi passi, la piazza ottagonale che rappresenta il centro della città, piazza Vigliena, o Quattro canti raffigurante, le quattro stagioni, le quattro sante patrone del capoluogo, e i quattro re spagnoli di Palermo.

Piazza Indipendenza, collocata alle spalle del Palazzo reale, poco oltre Porta Nuova, presenta al centro un ampio giardino di pini e palme.

Di fronte palazzo Steri l'ampia Piazza Marina, ridefinita da Giovan Battista Basile nel 1863 e dominata da due imponenti tropicali ficus magnolioides. Tra le piante, busti marmorei dedicati a eroi come Giuseppe Garibaldi e Joe Petrosino, ucciso in questa piazza nel 1909.

Tra la chiesa di San Domenico e la via Roma (Palermo) si apre piazza San Domenico, con al centro di essa la Colonna dell'Immacolata, del 1726. Tutt'intorno alla colonna, proprio nel centro esatto della piazza, vi è una formazione circolare di statue marmoree raffiguranti alcuni tra i più grandi cardinali del passato della città.

Sul Cassaro si apre invece la Piazza Bologni, piazza quadrangolare su cui si affacciano palazzo Belmonte-Riso, palazzo Alliata di Villafranca e palazzo Ugo delle Favare. Al centro la statua di Carlo V, opera di Scipione Li Volsi del 1630.

Le porte della città [modifica]

La città di Palermo si è sviluppata già dalla fondazione fenicia attorno il porto della Cala, area infatti più antica della città. Man mano che la città ha attraversato il suo processo di espansione urbanistica, si sono erette mura massicce per protezione da invasori, e per delimitarne un confine cittadino. La città è una di quelle che ancora oggi mostra in alcuni tratti queste mura, come quelle rimaste intatte e ben visibili del Foro Italico. Le mura possedevano in tutte le direzioni delle porte. La città, data la sua posizione geografica, e la sua conformazione a croce delle strade del cassaro (oggi Corso Vittorio Emanuele) e di via Maqueda possedeva accessi tutt'attorno, nelle direzioni di Messina, Trapani, Monreale ed altre. Da Palermo, si entrava obbligatoriamente e se ne usciva, solo tramite le sue imponenti e colossali porte.

Di alcune oggi ne sono rimasti solo i nomi, di altre se ne ammira ancora tutto il fascino. Alcune di queste erano dei veri e propri archi di trionfo, eretti per festeggiare vittoriosi ingressi in città, è il caso di porta Nuova: eretta nel 1583, era stata voluta per accogliere gloriosamente Carlo V, che rientrava in città dopo una sconfitta ad un'armata Musulmana. Nella parte rivolta verso l'esterno in direzione di ingresso verso il centro sono infatti raffigurati 4 colossali mori con lo sguardo afflitto e sconfitto, ancora oggi superando in auto la porta si nota il passaggio dalla città architettonicamente moderna, all'antico centro. In lato Nord, sul terrazzo a mare del Foro Italico, dove sono ancora visibili le mura sorge Porta Felice. Eretta da Marcantonio Colonna viceré spagnolo in Palermo nel 1582, rappresenta l'ingresso in città per chi giungeva dal mare, aveva inoltre lo scopo di essere l'ingresso monumentale dell'allora arteria principale del Cassaro. Essa è costituita da due piloni, uno dei quali, magicamente ricostruito perfettamente poco dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che rasero al suolo anche parte delle mura sul lungomare. Si passa poi a porte che oggi dominano piazze come Porta Sant'Agata, costruita in pietra grezza e grossi blocchi di tufo, a differenza delle altre, presenta una fessura dalla possente forma tipica del periodo dei Normanni in città. Alcune porte danno origine alle strette strade dove si prolungano i banconi dei mercati e quartieri storici della città, come Il Capo, è dunque il caso di Porta Carini, datata 1309 circa, è in un stato di splenodore grazie al recente restauro. Esplorando le porte di Palermo, si arriva alla più recente fatta costruire in periodo Fascista dai Modernisti cioè l'Ingresso monumentale di via Roma, porta che dalla Piazza Giulio Cesare, con un panorama dominato dalla stazione centrale, apre il cammino della lunga Via, zona architettonicamente recente della città. Dunque una città che ben difesa, ha avuto le sue porte oggi gioiello del patrimonio urbanistico. Patrimonio che sarebbe ancora più ricco, se oggi si contano le tante porte che sono state demolite da invasori, che si sono fatti varco per accedere in città, o di quelle demolite per l'allargamento del tessuto urbano, di cui oggi ne rimane solo il nome, e le affascinanti descrizioni dell'epoca.

Mercati storici [modifica]

Tipico scorcio del mercato della Vucciria

Palermo conserva ancora gran parte del suo fascino orientaleggiante nei numerosi mercati disseminati nella città. Oltre ai mercatini settimanali "di quartiere" vi sono infatti i cosiddetti Mercati storici, che occupano determinati luoghi durante tutto l'anno. I più noti e caratteristici sono la Vucciria, Ballarò e il Capo.

Si estende tra via Roma, la Cala, il Cassaro, lungo le via Cassari, la piazza del Garraffello, la via Argenteria nuova, la piazza Caracciolo e la via Maccheronai, all'interno del mandamento Castellammare. La vicinanza al porto cittadino stimolò l'insediamento di mercanti e commercianti genovesi, pisani, veneziani, ecc. sin dal XII secolo. La presenza di numerosi artigiani è ancora leggibile dai nomi di alcune strade (via Chiavettieri, via Materassai, via dei Tintori, etc.) Il termine Bucceria deriva dal francese boucherie che significa macelleria. Il mercato era infatti inizialmente destinato al macello ed alla vendita delle carni. Successivamente divenne un mercato per la vendita del pesce, della frutta e della verdura. Anticamente era chiamato "la Bucciria grande" per distinguerlo dai mercati minori.

Ballarò è il più antico tra i mercati di Palermo e si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant'Agata. È uno dei più pittoreschi della città: il cosiddetto mercato di grascia, cioè d'alimentari.[32] Ancora oggi è famoso per la vendita delle primizie che provengono dalle campagne del palermitano.

Sviluppato nel cuore dell'omonimo quartiere, conserva la vivacità e genuinità popolare del tipico mercato mediterraneo un tempo appannaggio della Vucciria.

Altri mercati storici a Palermo sono il Mercato delle Pulci e quello dei Lattarini.

Vita notturna [modifica]

Il numero delle zone nelle quali si sviluppa la vita notturna palermitana è sempre in aumento, grazie alla valorizzazione del centro storico questo è diventato il vero punto nevralgico notturno cittadino. Tra le zone maggiormente frequentate troviamo:

Un'immagine della "Champagneria"
  • La Champagneria: A pochi passi dal Teatro Massimo, si trova un'ampia zona semi-pedonale, compresa fra Via Spinuzza e Via Orologio, chiamata appunto Champagneria per la presenza di uno storico locale. Questa è una delle zone più frequentate da gente di tutte le età[33] e di tutte le categorie sociali. Massiccia la presenza di locali notturni quali pub, lounge bar, disco-pub, caffetterie, ristorantini e pizzerie.
  • I Candelai: Via dei Candelai è una traversa di Via Maqueda nel cuore della Palermo vecchia all'interno del quartiere denominato Seralcadio o Mandamento Monte di Pietà. Si tratta di una via molto caratteristica e ricca di localini serali ubicati sia l'uno accanto all'altro sia all'interno delle traverse limitrofe. Oltre ai locali tradizionali sono presenti molti locali etnici gestiti dalle comunità straniere presenti nel centro storico.
  • La Kalsa: Lo storico quartiere della Kalsa a partire dalla fine degli anni novanta ha visto nascere e moltiplicarsi numerosi locali, lounge bar, pub e ristoranti distribuiti praticamente in tutto il quartiere. È sicuramente il quartiere che maggiormente ha beneficiato del recupero del centro storico. Nella zona si organizzano spesso concerti e mostre. La zona è divenuta molto popolare nella movida palermitana grazie anche al Kals'Art, evento culturale e musicale che ogni anno viene organizzato in estate nel quartiere dal comune di Palermo, ma anche per l'evento dedicato alla musica elettronica chiamato Wintercase. Durante l'estate la Piazza della Magione è un punto di ritrovo gettonatissimo per i giovani che vogliono chiudere la serata in assoluto relax, bevendo una birra sul prato, mangiando insalate di frutta o ascoltando musica. La Kalsa inoltre ospita la sede dell'orchestra jazz siciliana del Brass Group.
  • La Vuccirìa: Lo storico quartiere popolare, dove nelle ore diurne risiede l'omonimo mercato, resta assai popolato anche di notte. Nelle due piazze principali del rione, Piazza Caracciolo e Piazza Garraffello, è possibile ascoltare e ballare musica che varia dal Reggae e Rap a Piazza Garaffello, sino alla musica più commerciale, a Piazza Caracciolo. Sono presenti botteghe che vendono alcolici e molti venditori ambulanti che cucinano sul momento molte specialità locali come ad esempio le stigghiole. Insieme ai Candelai è la zona della città in cui la movida notturna ha durata fino alle prime ore del mattino.
  • Ballarò: Il cuore del più antico mercato della città palermitana, offre una mondanità notturna a basso prezzo, riservata agli studenti universitari, per la vicinanza con la zona residenziale universitaria. Il ritrovo è garantito dalla presenza di un locale dove si serve da bere, ma anche da diverse rosticcerie circostanti.
  • Il Borgo Vecchio: Il quartiere la notte è frequentato da molti giovani che solitamente si soffermano in una piazzetta della zona (alla congiunzione fra Via Sella e Via Campailla) per bere a basso prezzo.
  • Zona di Viale Libertà: Lungo il Viale della Libertà, le sue strade perpendicolari e fino a Piazza Unità d'Italia si trovano numerosi locali frequentati dalla cosiddetta "Palermo bene".
  • Zona Piazza Sant'Oliva: Di fronte al Politeama vicino Piazza Sant'Oliva si trova la zona gay di Palermo dove sorgono alcuni locali gay-friendly come discobar ed altri.

Siti archeologici [modifica]

Pavimentazione di una casa romana di Villa Bonanno

Del periodo punico rimane essenzialmente l'impianto urbano della città, corrispondente a un asse urbano principale (il Cassaro) e una viabilità minore che si dirama da questo, mentre sono scarse le testimonianze tangibili. Tracce puniche sono riscontrabili in limitate porzioni dell'antica cinta muraria o nella necropoli, utilizzata anche in epoca romana, situata nei pressi dell'attuale Corso Pisani. Vi sono invece resti di un insediamento romano all'interno della Villa Bonanno dove sono visitabili i resti di due case romane, poste di fronte il Palazzo dei Normanni mentre altre abitazioni sono state ritrovate nei pressi di Piazza Pretoria e Piazza Sett'Angeli. Da Corso Alberto Amedeo, superato un ingresso ottocentesco, si entra nelle Catacombe di Porta d'Ossuna databili intorno al IV/V secolo d.C. Queste, paragonabili alle note catacombe di Siracusa ma di dimensioni molto ridotte, si snodano nel sottosuolo per diversi metri in direzione nord-sud. Altre due aree catacombali dello stesso periodo sono le Catacombe di San Michele Arcangelo e le Catacombe dei Santissimi Quaranta Martiri.

Aree naturali [modifica]

Il Monte Pellegrino con ai piedi la parte nord della città

Molte aree verdi della città di Palermo sono di costruzione storica e mantengono ancora adesso la loro originale conformazione, tra i più importanti ricordiamo:

Il sistema di vasche d'acqua del Giardino della Zisa
Una delle quattro esedre di Villa Giulia
Villa Garibaldi, il mastodontico Ficus
  • Foro Italico: grande prato di circa 40.000 m² è posto sul mare davanti l'antica "Strada Colonna" che, costeggiando le mura cittadine, corrispondeva alla prima passeggiata a mare dei palermitani; al suo interno nel 2009 è stato edificato il Nautoscopio, la casa-osservatorio progettata da Giuseppe Amato.
  • Giardino dei Giusti: in pieno centro storico inaugurato nel 2008 è nato per commemorare coloro che, non ebrei, hanno salvato degli ebrei negli anni dell'olocausto.
  • Giardino della Memoria: inaugurato nel 2005 commemora tutte le vittime della mafia.
  • Giardino Inglese: progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1851 che si ispirò agli ambienti esotici. Si rifà allo stile inglese appunto per la varietà degli ambienti presenti, come le finte rovine e le statue disseminate per il parco;
  • Giardino della Zisa: aperto nel 2005, ricopre 30.000 m² e si trova di fronte La Zisa in quello che era l'antico parco reale di caccia. Tutto il giardino è attraversato da un sistema di vasche d'acqua, che si sviluppa per circa 130 metri in asse col portale del palazzo.
  • Orto botanico: ottocentesco giardino botanico, noto per alcuni esemplari particolarmente rari. È uno degli istituti botanici più grandi d'Europa;
  • Parco archeologico del Castellammare: inaugurato nel 2009 il parco archeologico si sviluppa intorno ai resti del castello-fortezza di epoca normanna.
  • Parco della Favorita: costruito alla fine del settecento è il parco urbano più grande d'Italia[34] con i suoi 4.000.000 m². È stato riserva di caccia reale all'epoca dei Borboni;
  • Parco d'Orleans: creato a metà ottocento attualmente sono in corso i lavori che stanno rivoluzionando il parco aumentandone considerevolmente l'estensione (raggiungerà i 255.000 m² rendendolo il secondo parco cittadino per estensione) con l'aggiunta di un grande lago artificiale, un teatro all'aperto e un grande prato;
  • Villa Costa: dedicata dal Comune di Palermo alla memoria del Magistrato Gaetano Costa ucciso dalla mafia nel 1980, costituisce parte di un’ampia area destinata a verde denominata “Fondo Terrasi”, ubicata tra le vie Empedocle Restivo, Lazio, Brigata Verona e viale Campania, sul quale, insisterà il lato maggiore della parte destinata all’insediamento di un roseto di circa 5.700 mq. Ideato dall’Esperto d’arte Francesco Buffa, i cui lavori sono stati inaugurati dal Sindaco di Palermo Diego Cammarata il 09 marzo 2010;
  • Villa Malfitano Whitaker: progettato da Emilio Kunzmann il giardino ospita piante rare provenienti da paesi come Tunisia, Sumatra e Australia e un vivaio con circa 150 esemplari di orchidee;
  • Villa Bonanno: ideato nel 1905 da Giuseppe Damiani Almeyda che progettò anche la casa del custode detiene il record come il più grande palmeto d'Europa[34];
  • Villa Garibaldi: giardino progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1861 reso famoso dalla dimensione del suo maestoso ficus secolare;
  • Villa Giulia: giardino costruito nel 1776 dall'originale schema geometrico. Al suo interno vi sono disposte esedre dipinte e una fontana di Ignazio Marabitti sormontata ad una statua raffigurante il Genio di Palermo;
  • Villa Sperlinga: antica riserva di caccia oggi è una villa comunale;
  • Villa Trabia al cui interno si trova la settecentesca villa che ospita una sala mostre e una biblioteca multimediale e due serre in vetro e ferro battuto;

All'interno del comune di Palermo sono presenti tre riserve naturali:

  • Riserva naturale orientata Capo Gallo: di 5.858.300 m²; comprende l'intero promontorio del Monte Gallo che separa le due borgate di Sferracavallo e Mondello. Vi sono tutelati tratti di costa rocciosa, importanti falesie carbonatiche e tracce di macchia mediterranea.
  • Riserva naturale integrale Grotta Conza: 43.000 m²; corrispondente all'area prossima alla grotta e la cavità stessa, la riserva è collocata sul Pizzo Manolfo, nei pressi di Tommaso Natale. Viene preservato l'ambiente naturale mediterraneo e protette alcune specie di pipistrelli.[35]
  • Riserva naturale orientata Monte Pellegrino: 10.500.000 m²; comprende l'intero promontorio del Monte Pellegrino e il Parco della Favorita, considerato alla stregua di una zona B. Oltre all'ambiente naturale particolare, vengono tutelate le cavità carsiche presenti e le specie endemiche vegetali e animali.

Società [modifica]

Città gemellate [modifica]

Città italiane [modifica]

Città estere [modifica]

Evoluzione demografica [modifica]

Abitanti censiti

Etnie [modifica]

Chiesa Valdese di Palermo

Molteplici le etnie presenti all'interno della città stanno a sottolineare l'alternanze di dominazioni vissute dalla stesa e dalla Sicilia intera. Tra gli abitanti è facile riscontrare tratti fortemente mediterranei ed allo stesso tempo tratti somatici tipici del Nord Europa. Negli ultimi anni il forte flusso migratorio proveniente dal Nord Africa e dall'oriente ha creato nuovi gruppi etnici in città per i quali è stato creato un giornale, attualmente in città si contano oltre 15.000 immigrati regolari divisi in oltre 100 diverse etnie[36]. Dividendo in macrogruppi riusciamo a distinguere tre ceppi principali inseriti in ordine di dimensione: Arabi (proveninenti principalmente da Tunisia, Marocco ed Algeria), Asiatici (provenienti principalmente da India, Bangladesh, Sri Lanka, ecc.) e Neri-Africani (provenienti principalmente da Senegal, Ghana, Nigeria, Costa d'Avorio).[37][38] In forte crescita la presenza di cinesi soprattutto concentrata nella zona della Stazione Centrale, e in particolare sulla centralissima via Lincoln, dove si sta sviluppando una piccola Chinatown, e dove i cinesi sono stati in grado di metter su un piccolo centro commerciale[39], con un accordo commerciale internazionale tra Cina e Italia.

Lingue e dialetti [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Dialetto palermitano.

Le lingue più parlate a Palermo sono l'italiano e il siciliano nella sua variante palermitana.

Religione [modifica]

La religione più diffusa, testimoniato anche dal grande numero delle chiese, è quella cristiano cattolica, ma sono anche presenti altre chiese cristiane: anglicane, evangeliche, valdesi, protestanti ed ortodosse. In rapida diffusione l'Islam favorito dal grande numero degli immigrati proventienti dai paesi nord africani[40]. A causa di questo aumento demografico è stata istituita nel 1990 la prima moschea moderna di Palermo ricavata dalla vecchia chiesa sconsacrata di San Paolino, ceduta dalla Curia alla regione e dalla stessa alla comunità islamica[41], nonostante la città fosse nota sotto il periodo di dominazione araba come la città delle trecento moschee[42]. In alcune chiese, le fedi si sono fuse con il corso dei secoli, dando vita a dei riti per metà di tradizione occidentale, e per metà orientale.

Cultura [modifica]

Istruzione [modifica]

Università [modifica]

Istituti internazionali per la diffusione della lingua e della cultura

Ricerca [modifica]

Strutture del Consiglio Nazionale delle Ricerche
  • Articolazioni territoriali dell'istituto
    • Istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni
    • Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione
    • Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati
    • Istituto di genetica vegetale
    • Istituto per le tecnologie didattiche
    • Istituto di biofisica

Musei [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Musei di Palermo.
Cappella Palatina

Media [modifica]

Radio↓ TV↓ Quotidiani↓
Radio Rai RAI (Sede regionale Sicilia) L'Ora
Radio Giornale di Sicilia RGS TGS Giornale di Sicilia
Radio Med TRM (Tele Radio del Mediterraneo) Il Mediterraneo
Radio Azzurra Med-1 La Repubblica Palermo
Radio In Med-2 E Polis Palermo
Radio Margherita Telesud Oggi Sicilia
Radio Action Canale 46 Sicilia Tempo
Radio Palermo Centrale Canale 33  
Radio One Antenna Uno  
Radio Margherita Gruppo 7 Gold-Telerent[46]  
Radio Show CTS (Compgnia Televisiva Siciliana)  
Radio Studio Sicar TSB (Tele Sound Broadcasting)  
Radio Time TVM (Tele Video Market)  
Radio Mia Tivù 7 (Con sede a Partinico)  
Radio Sprint Siciliauno  
Libri ambientati a Palermo
Libri
 

Cinema [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Cinema in Sicilia.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Elenco dei film girati nella Provincia di Palermo.
Film
 
Documentari ambientati a Palermo
Documentari
 
  • La mafia è bianca – reportage di Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini (2005)
  • Oi Politikòi – documentario di Valentina Gebbia e Andrea Vita sulla realtà socio-politica siciliana (2006)
  • L'avvoltoio - film breve di Giuseppe Moschella sulla piaga dell'usura (2007)
  • Pirati del Mediterraneo – documentario di Valentina Gebbia e Andrea Vita sul sovrasfruttamento, razzie, inquinamento selvaggio, violazione di regole, superficialità del nostro mare (2008)
  • Scacco al Re (2007) di Fabrizio Lazzaretti e Matteo Lena - La cattura di Bernardo Provenzano
  • Le Mani su Palermo (2008) di Fabrizio Lazzaretti e Matteo Lena - L'ascesa dei boss Lo Piccolo

Teatro [modifica]

Spazi per eventi culturali [modifica]


 

Cucina [modifica]

La cucina palermitana è una cucina tipicamente povera ma ricchissima di calorie. È composta in larga parte da i tranci meno nobili degli animali, che in altre zone d'Italia vengono eliminati e non mangiati. Di particolare interesse è il "cibo da strada", ancora largamente diffuso, che rappresenta perfettamente i gusti dei palermitani. Molto presente anche la cultura e la tradizione araba, in particolare nei dolci.

Cibo da "strada"
Il pane con le panelle
Antipasti e contorni
  • Caponata (capunata)
  • Cardi, broccoli e carciofi in pastella (Carduna e cacuocciuli e vruocculi a pastìedda)
  • Mussu e carcagnuolu
  • Inasalata di arance e sarde salate ('nzalata r'aranci e sardi salati)
Primi
  • Anelletti al forno (anellietti o' furnu)
  • Pasta con le sarde (pasta ch'i sardi)
  • Spaghetti alle acciughe e pan grattato tostato (Pasta c'anciova e muddica)
  • Pasta con cavolfiori, uva passa, pinoli e pan grattato tostato (Pasta ch'i vruoccula arriminati)
Secondi
  • Sardi a beccaficu
  • Quarume
  • Polpette di sarde (purpiett'i sardi)
  • Capretto con patate (crapiettu ch'i patati)
  • Chiocciole (babbaluci)
  • Carne a sfincione (cairni a sfinciuni)
  • Cotenne di maiale al sugo (pittinicchia cu sucu)
  • Parmigiana
  • Carciofi ripieni al sugo (cacuoccili attuppati c'u sucu)
Dolci

Personalità legate a Palermo [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Personaggi palermitani.
Ritratto del papa palermitano Sergio I

È poco noto ma Palermo ha il privilegio di essere terra natale di due papi. Il primo fu un pontefice che divenuto monaco a Palermo e poi trasferitosi a Roma prese il potere con un nome davvero molto insolito e mai piu usato da pontefici: Papa Agatone, fu a capo della chiesa dal 678 al 681. Agatone è raffigurato in una statua situata sulla balaustra posta fuori la cattedrale della città ad angolo con il Corso Vittorio Emanuele. Circa una decina di anni dopo un altro palermitano Papa Sergio I a lui si deve, l'introduzione dell'Agnus Dei nel rito della Messa. Una via di Palermo prende il nome di Via Papa Sergio, in ricordo.

Nel corso degli anni il comune di Palermo ha concesso la cittadinanza onoraria a diverse personalità. Tra essi:

Manifestazioni culturali [modifica]

Il carro trionfale, colmo di rose del 2008

Geografia antropica [modifica]

Circoscrizioni [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Quartieri di Palermo.
La città di Palermo è divisa in 8 circoscrizioni e 28 quartieri:

I Quartieri [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Evoluzione urbanistica di Palermo.

I quattro mandamenti - I quartieri storici [modifica]

Cartina del Centro Storico di Palermo

Il centro storico di Palermo (che corrisponde alla prima circoscrizione), costituito da quella che era la città racchiusa entro le mura cinquecentesche, è diviso da due vie che si incrociano a piazza Vigliena, creando una croce detta "la croce barocca" (i Quattro Canti, detto anche "Teatro del Sole"): Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele. Queste due vie creano quattro quartieri storici noti come i quattro mandamenti:[54]

Questi quartieri sono stati interessati da due importanti risistemazioni urbanistiche, la prima nel 1600 con il taglio di via Maqueda che crea la croce barocca,[55] il secondo nel 1885 fu il taglio di Via Roma. Attualmente all'interno di questi quartieri hanno sede i mercati storici della città.

Alcuni quartieri [modifica]

  • Zisa è situata nella parte centrale della città prende il nome dall'omonimo palazzo di origine araba. In origine faceva parte dell'antico parco normanno, luogo di villeggiatura e di caccia dei sovrani che si estendeva subito fuori la cinta muraria; era costituito da piccoli nuclei di case, intorno ai mulini per grano e sale costruiti lungo il corso del torrente Gabriele, nei quali si accalcavano più di mille abitanti. Con la crescita della città nel tempo fu assorbita dal tessuto urbano. Da allora, è stato un continuo espandersi e popolarsi, talvolta con uno sviluppo edilizio poco razionale, di questo quartiere che, a ridosso del vecchio centro storico, è stato delimitato dalla nuova circonvallazione, lato monte, che lo separa dagli altri quartieri, cui in origine era unito. Attualmente, oltre al classico stile del primo novecento, conserva il Palazzo della Zisa, il parco omonimo e il Villino Florio in stile 'art nouveau', fatto costruire nel 1899 da Ernesto Basile su commissione della ricca famiglia palermitana.

A distanze anche considerevoli dal centro storico sono sorti grandi quartieri periferici, alcuni dei quali (Borgo Nuovo, CEP San Giovanni Apostolo, Bonagia, ZEN San Filippo Neri, Sperone, etc...) costituiti da edilizia popolare. Sono ancora presenti alcune piccole frazioni rurali quali Croceverde e Ciaculli, legati ancora alla vita di campagna e alla coltivazione del mandarino tardivo di Ciaculli, protetto da slow food. Dunque gli ultimi resti della Conca d'Oro sono stati quasi interamente inghiottiti dall'edilizia selvaggia degli anni sessanta settanta e ottanta.

Frazioni [modifica]

Veduta dall'alto del golfo di Mondello

Palermo è considerata a tutti gli effetti una città policentrica,[56] poiché durante l'espansione a macchia d'olio novecentesca vennero inglobati altri centri urbani preesistenti.[57] Questi piccoli agglomerati abitativi sono le cosiddette borgate storiche, ormai poco distinguibili all'interno del tessuto urbano, ma in attesa di una rivalorizzazione. Il sistema delle borgate ha origini molto antiche e grazie a una capillare rete viaria metteva in collegamento il centro storico con una ventina di altri insediamenti dislocati nel territorio vicino in modo da assolvere ognuno a una determinata funzione: vi erano le borgate marinare, come Mondello, Sferracavallo, Arenella, (le più antiche e con un'economia votata soprattutto alla pesca) e quelle di tipo agricolo, come San Lorenzo, Pallavicino, Cardillo, distribuite soprattutto nella cosiddetta Piana dei colli, corrispondente alla zona a nord del centro.

Non si tratta quindi sempre di vere e proprie frazioni o villaggi a sé stanti, ma di piccoli insediamenti (alle volte corrispondenti a una sola via) che hanno avuto grande importanza nello sviluppo della città. Si può ben parlare di frazioni a sé stanti,e quindi fare un'eccezione, solo nel caso di Croceverde, o di Ciaculli, ben distaccate dall' ingresso in città e delimitate notevolmente dalle montagne. Perlopiù le due frazioni si estendono sull'omonima Via Ciaculli con qualche contrada che si ramifica dalla via per gli Agrumeti. Entrambe le Frazioni vivono quasi esclusivamente di coltivazione agrumicola. Ciaculli, è parecchio nota per la coltivazione del famoso Mandarino tardivo di Ciaculli, esportato in tutto il mondo, e protetto da Slow Food, rappresenta il polmone verde alla porte della città, conta circa 5500 abitanti.

Croceverde la più remota delle frazioni di Palermo, è protetta in un angolo di montagne compreso tra Gibilrossa, frazione di Misilmeri, e le aree di confine tra il comune di Villabate e l'agglomerato urbano facente parte del capoluogo, tra le sue case, vi è quella di Michele Greco originario proprio di questa piccola frazione. Oggi Croceverde conta circa 1000 abitanti. Da entrambi i piccoli centri abitati si gode di un panorama completo di Palermo, e del suo golfo, rappresentano inoltre le future aree, di "allargamento" della città.

Alcune borgate [modifica]

Golfo di Palermo, il panorama notturno
La borgata marinara dell'Addaura
Spiaggia di Mondello
  • Mondello è una nota località balneare, originariamente villaggio di pescatori, sviluppatosi intorno ad una antica tonnara. In seguito alla bonifica del territorio circostante,[58] tra il 1892 e il 1910, viene costruita una città giardino con numerose ville in stile liberty e il Kursaal a mare. Da Mondello si accede alla Riserva naturale di Capo Gallo - Isola delle Femmine. Il periodo d'oro di questo luogo, ancor oggi suggestivo, fu la Belle Epoque, quando la ricca borghesia cittadina fece costruire le ville in quello che era lo stile più attuale, il liberty. Oggi Mondello prende vita soprattutto d'estate, quando, di sera, si fa a gara per raggiungere i ristoranti più rinomati, i cui menù sono soprattutto a base di pesce e di crostacei.
  • Sferracavallo è un'altra località balneare, meno nota di Mondello. Borgo marinaro e turistico, abitato da molti secoli e sviluppatosi intorno alla tonnara di Calandria, è stretto dai Monti Billiemi e da Pizzo Santa Margherita. Durante alcuni scavi archeologici nelle grotte Impiso, Pecoraro e Conza sono stati scoperti materiali del paleolitico superiore. All'inizio la piccola comunità ebbe un'economia incentrata sul mare, col passare del tempo gli abitanti si dedicarono anche alle attività agricole con la coltivazione dei vigneti, del mirto e del sommacco. Intorno al XVI secolo vennero costruite due torri a difesa della borgata dalle continue razzie piratesche; una di queste due torri fu distrutta per far posto all'attuale autostrada Palermo - Punta Raisi. Dopo il XVIII secolo, vennero costruiti numerosissimi villini in stile liberty, che fecero diventare la borgata un'importante località turistica di Palermo. Nonostante non sia rimasto molto di quei villini, ormai assorbiti dall'espansione urbana della città, Sferracavallo conserva molto del suo fascino che si è accumulato nel tempo.
  • Tommaso Natale è uno dei quartieri della Palermo Nuova. Di recente costruzione, conserva ancora alcune ville in stile liberty della zona sud della borgata di Sferracavallo. Il nome è stato dato in onore del Marchese di Monterosato Tommaso Natale, noto giurista e filologo palermitano.
  • Boccadifalco è da considerarsi uno dei quartieri più antichi della città, nonostante la sua posizione abbastanza periferica. Posto ai piedi del versante orientale del Monte Cuccio, a 130 m circa sopra il livello del mare, deve la sua relativa fama ad un'architettura tipicamente ottocentesca e alla presenza del secondo aeroporto della città di Palermo. Infatti tale aeroporto, intitolato ad Emanuele Notarbartolo, è tra gli aeroporti più antichi d'Italia[59] rappresenta ancora oggi un sito di notevole interesse storico, culturale ed architettonico per la caratteristica delle infrastrutture aeronautiche che vi si trovano e per la preziosità di un orto botanico e di una villa antica, sede del circolo ufficiali dell'aeronautica militare. L'aeroporto di Palermo-Boccadifalco è anche sede di uno dei più prestigiosi ed antichi aeroclub d'Italia intitolato a Beppe Albanese, che conta circa 300 soci, 4 aeromobili e ospita anche aeromobili di privati sportivi. La struttura dell'aeroporto è parte integrante del patrimonio storico della città di Palermo e venne ampliata durante la seconda guerra mondiale, con l'acquisizione di numerosi terreni. Dal 1° gennaio 2009 l'aeroporto sarà a tutti gli effetti civile in seguito all'acquisto da parte dell'ENAC.
  • Addaura è una borgata che si trova a sud-ovest di Mondello e che ospita numerose ville di recente costruzione. A 70 metri circa sul livello del mare, si trovano alcune grotte dove sono stati rinvenuti resti del paleolitico e del mesolitico che si trovano ora al Museo archeologico regionale Antonio Salinas; in altre grotte vicine sono stati rinvenuti interessanti graffiti con figure umane ed animalesche d'era paleolitica. L'insenatura dell'Addaura un tempo era difesa da una torre circolare del XV secolo di cui non resta molto.

Economia [modifica]

Agricoltura, allevamento e pesca [modifica]

Il simbolo dell'economia di Ciaculli: il mandarino tardivo

Benché il territorio sia prevalentemente urbanizzato all'interno del comune sono ancora presenti vasti territori dedicata all'agricoltura. In particolare forte è la presenza di questi terreni nella zona di Ciaculli dove viene cotivato un particolare tipo di mandarino locale[60] pr il quale i produttori si sono riuniti in un consorzio.[61]
La pesca è ancora un'importante attività cittadina. Grossi gruppi di pescatori sono presenti in alcuni porti minori cittadino come La Cala e soprattutto il porto di Sferracavallo.[62] La borgata è infatti rinomata per la grossa presenza di ristoranti specializzati nella preparazione di pietanze a base di prodotti ittici.[63] L'allevamento è diffuso perlopiù aldilà delle alture che delimitano il tessuto urbano della città. È inoltre diffuso a largo dalla costa cittadina l'allevamento del tonno.[64]

Industria ed energia [modifica]

Il principale polo industriale cittadino è il porto di Palermo con la presenza dei cantieri navali di prorpietà della Fincantieri che generano anche un grosso indotto. Altri poli industriali cittadini sono: il quartiere industriale di Brancaccio dove sono presenti molte attività industruali di media dimensione, il maggiore deposito ferroviario merci della città, e i capannoni della nettezza urbana comunale e degli Autobus; la Zona Industriale Nord, nota anche come via Ugo La Malfa, anche se quest'area è in larga parte occupata da società di servizi; la zona di Partanna. Altre zone industriali sono ormai dismesse come l'area dell'Ex Chimica Arenella, destinata a trasformarsi in zona turistico alberghiera. A poca distanza dai confini comunali sono presenti i grossi poli industriali di Carini e Termini Imerese che occupano molti residenti di Palermo. Tra le principali realtà industriali dell'hinterland troviamo: lo stabilimento, con relativo indotto, Fiat di Termini Imerese; l'Italtel e l'AnsaldoBreda di Carini; la Corvo Vini e la Tomasello di Casteldaccia; la Telespazio presso il lago di Scanzano. All'interno del territorio comunale è presente anche una centrale Terna di produzione e distribuzione dell'energia.

Terziario e servizi [modifica]

Sede regionale della Banca d'Italia

Il terziario ed i servizi rappresentano la principale economia cittadina.[65] In particolare la grossa presenza di uffici governativi della regione siciliana, degli uffici comunali e provinciali, oltre che delle sedi regionali di istituti pubblici, come per esempio la Banca d'Italia, occupa direttamente e tramite l'indotto una grossa fetta della popolazione attiva[66]. Sono inoltre nate molte società di servizi che si occupano soprattutto di telefonia. Importante settore è quello bancario, la città è infatti sede principale del Banco di Sicilia sin dalla fondazione del banco e nonostante l'acquisizione da parte del gruppo Unicredit risulta avere ancora un consiglio d'amministrazione proprio. Altre banche con sede a Palermo sono la Banca Nuova (di recente fondazione), il Credito Siciliano e la Banca di Palermo. Il numero di strutture alberghiere ed extra-alberghiere è aumentato tra il 2001 ed il 2009, con una diminuzione dell'indice di occupazione [67][68][69] In questo campo è importante il contributo del crescente traffico crocieristico.[70]
Il settore commerciale è invece orientato al dettaglio e alle aziende di piccola e media dimensione, con una ridotta presenza della aziende della GDO.[71] Il 25 novembre del 2009 ha aperto ufficialmente l'unico grosso centro commerciale presente sul territorio comunale,[72] il Forum Palermo presso il quale lavorano oltre 1.000 persone tra impiegati diretti, negozi di vicinato e indotto.[73]. Attualmente sono in costruzione altri due grandi centri nei quartieri Zen e Borgo Nuovo

Infrastrutture e trasporti [modifica]

Strade [modifica]

La città di Palermo è collegata da sud-est a nord-ovest, tramite la Circonvallazione o Viale della Regione Siciliana (a 2 corsie per senso di marcia più le corsie d'emergenza), a 2 delle 5 autostrade siciliane:

  • Autostrada A19 Italia.svg A19: Collega Palermo a Catania, non a pagamento, attraversa zone non densamente popolate dell'entroterra, spesso interrotta per lavori. Inaugurata dall'ANAS nel 1970, ma completata soltanto nel 1975,[74] detiene un record: il viadotto più lungo d'Italia,[75] che serve lo svincolo di Enna.
  • Autostrada A20 Italia.svg A20: Collega Messina all'autostrada Palermo-Catania nei pressi dell'uscita Buonfornello a 46 km da Palermo, con pedaggio, inaugurata nel 1972, ma completata soltanto nel 2005.[74] Nel 2003 ha registrato oltre 21 milioni di veicoli transitati.
  • Autostrada A29dir Italia.svg A29dir, partendo dall' autostrada Palermo-Mazara del Vallo nei pressi dell'uscita Alcamo Ovest,a circa 70 km da Palermo collega Palermo a Trapani e a Marsala.

L'A29 Palermo-Mazara del Vallo collega Palermo a Mazara del Vallo e all'aeroporto palermitano "Falcone e Borsellino",nonché all'A29 Dir. Alcamo-Trapani. Venne inaugurata nel 1978[74] e collegata alla Circonvallazione di Palermo solo alla fine degli anni ottanta. L'intera autostrada è percorribile senza pedaggio. È nota per essere l'autostrada su cui perse la vita Giovanni Falcone durante l'attentato avvenuto il 23 maggio 1992.

In progetto c'è la costruzione di due tangenziali cittadine, una interna ed una esterna, la realizzazione della interna appare molto costosa e molto difficile vista la particolarissima conformazione del territorio. Il progetto preliminare prevede tre corsie per senso di marcia con corsia d'emergenza e andrebbe a collegare lo svincolo di Villabate al chilometro 3 dell'autostrada A29, bypassando l'attuale circonvallazione, pressoché satura. La tangenziale esterna invece servirà a collegare l'autostrada A29 con l'autostrada A19 toccando alcuni comuni dell'entroterra palermitano. Entrambi i progetti sono stati presentati recentemente dalla provincia.[76] Inoltre esiste un progetto molto ambizioso da parte dell'amministrazione comunale per collegare il porto alla circonvallazione, cioè la costruzione di un tunnel che parte dalla circonvallazione all'altezza di Viale Francia e riemerge dove oggi è presente il mercato ortofrutticolo creando un percorso utile all'eliminazione dei mezzi pesanti dal centro cittadino.[77]

Distanza dalle principali città italiane [modifica]

PalermoPalermo
7526 Bari (669 km)
15194 Bologna (1277 km)
10566 Genova (1406 km)
4980 Milano (1465 km)
29845 Napoli (711 km)
6650 Firenze (1170 km)
6650 Roma (921 km)
6650 Trento (1480 km)
6650 Torino (1567 km)
6650 Venezia (1423 km)


 

Ferrovie [modifica]

Il trasporto su rotaia è abbastanza diffuso: attualmente all'interno del comune di Palermo le stazioni ferroviarie vengono utilizzate anche per il traffico metropolitano. Le principali stazioni sono:

  • Stazione Centrale: edificata alla fine del XIX secolo vede una espansione in verticale nel dopoguerra con la costruzione di 2 piani superiori che mantengono lo stesso stile architettonico neoclassico della base. Nello stesso periodo vengono sostituite le pensiline sopra i binari. Conta 12 binari ed all'interno si trovano negozi e luoghi di ristoro. A breve inizieranno i lavori di restauro della stessa e dell'intera area circostante con la creazione di un ampio parcheggio e di nuova area di sosta per i bus urbani.[78]
  • Stazione Notarbartolo: costruita negli settanta per servire la nuova area a nord della città. Architettonicamente molto particolare, vede la stazione a livello stradale ed i binari parecchi metri più in basso. Conta 7 binari. All'interno vi è un punto ristoro ed alcuni negozi di servizio. La stazione è inserita nel progetto Pegasus[79] delle Ferrovie dello Stato e di conseguenza sono in corso i lavori di ammodernamento che trasformeranno parte di essa in area commerciale.[80]
  • Stazione Lolli: edificio costruito alla fine del XIX secolo su pressione dei nobili per garantire i collegamenti con un'importante area agricola, attualmente non viene più utilizzata. È previsto un recupero dell'immobile a fini commerciali.
  • Stazione Sant'Erasmo: utilizzata dalla Ferrovia Palermo-Corleone-San Carlo nel 1953 venne demolita e spostata verso l'esterno della città nel quartiere Tommaso Natale.
  • Stazione Orleans: di recente costruzione, si trova totalmente sotto il livello stradale. Stazione di utilizzo strettamente metropolitano molto utilizzata grazie alla sua posizione (si trova presso l'Università di Palermo, il Palazzo dei Normanni e una delle più importanti piazze cittadine, Piazza Indipendenza).

Altre importanti stazioni del trasporto urbano sono Tommaso Natale, Brancaccio, S. Lorenzo, Francia e Vespri (Policlinico-Ospedale Civico).

Porti [modifica]

Un'immagine delle gru del porto civile
  • Porto Civile: È sempre stata una delle più importanti vie di comunicazione per la città ed adesso è tra i maggiori scali italiani e mediterranei per traffico passeggeri e merci. Il numero di passeggeri transitati nel 2007 è di 2.400.000, con un incremento del 30% rispetto al 2006. È anche il sesto porto italiano per traffico di passeggeri su navi da crociera con un movimento di 470.000 passeggeri nel 2007[81].
  • La Cala: il porto - ora turistico - è uno dei più antichi al mondo, trovando la sue origini nell'VIII secolo a.C., quando la corrispondente insenatura naturale fu sfruttata come approdo organizzato dai Punici mentre la città si sviluppava. Sono iniziati i lavori di recupero e riqualificazione dell'approdo.[82]
  • Arenella: situato alle falde di Monte Pellegrino, questo piccolo approdo di pescatori si è oggi trasformato in un moderno porto turistico.
  • Sferracavallo: importante porto peschereccio, si trova a Nord Ovest della città.
  • Mondello: in origine un approdo di pescatori è divenuto negli ultimi decenni soprattutto un porto turistico, anche se vi ormeggiano ancora alcune barche da pesca.
  • Acquasanta: situato vicino ai cantieri navali di Palermo, è un porto turistico molto importante e si trova in prossimità dell'hotel Hilton di Villa Igiea.
  • Fossa del Gallo: porto turistico all'interno della Riserva naturale orientata Capo Gallo.
  • Porto dell'Addaura: porto turistico posto alle falde di Monte Pellegrino.
  • Sant'Erasmo: si tratta di un piccolo approdo turistico, sono previsti lavori di riqualificazione.[83]
  • Bandita: approdo in via di riqualificazione come porto turistico.

Aeroporti [modifica]

  • Aeroporto di Palermo-Punta Raisi: recentemente il nome ufficiale è stato cambiato in Aeroporto Falcone e Borsellino, nono scalo italiano per numero di passeggeri (4.511.000 nel 2007[84]), posto a circa 35 km da Palermo in direzione Trapani, in via di espansione,in occasione dei mondiali di calcio “Italia 90” fu adeguato all’evento sportivo con sistemazione a verde, aree di accoglienza mirate e una speciale Sala Vip realizzati dal Designer Francesco Buffa. È candidato a diventare Hub del Mediterraneo, attualmente in fase di ampliamento deve passare dai 35.000 m² di spazi per i passeggeri attuali a 100.000 m².[85]
  • Aeroporto di Palermo-Boccadifalco: ex aeroporto militare nel 2005 l'aeroporto è stato convertito da militare a civile[86] dopo l'acquisto da parte dell'ENAC. Si trova all'interno della città, attualmente è base regionale per la protezione civile[87]. Fu utilizzato per voli regionali verso Enna e le Eolie.[88]
  • Aeroporto di Trapani-Birgi: sebbene questo aeroporto si trovi a 110 km dalla città, è spesso utilizzato da palermitani e turisti che si recano a Palermo,[89] soprattutto da quando è diventata la principale base in Sicilia della compagnia aerea low cost Ryanair,[90], tanto che sono stati attivati numerosi collegamenti su gomma per ovviare alla carenza ferroviaria.[91]

Mobilità urbana [modifica]

Servizio ferroviario metropolitano [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Servizio ferroviario metropolitano di Palermo.
Mappa del Servizio Metropolitano

A Palermo è in servizio un servizio ferroviario metropolitano, gestito in cooperazione da Trenitalia e da Amat, articolato su 2 linee:

  • Linea A Stazione Centrale, Vespri-Policlinico, Palazzo Reale-Orleans, Notarbartolo, Francia, San Lorenzo-Colli, Cardillo-Zen, Tommaso Natale, Isola delle Femmine, Capaci, Capaci-Torre Ciachea, Carini, Piraineto, Aeroporto Falcone-Borsellino
  • Linea B Notarbartolo, Imperatore Federico, Fiera, Giachery.

Sono in corso lavori di potenziamento del nodo ferroviario, con il raddoppio delle tratte a binario unico e la costruzione di nuove fermate.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi le voci Passante ferroviario di Palermo e Anello ferroviario di Palermo.

Autobus [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce AMAT (Palermo).

Il trasporto urbano su gomma è curato dall'azienda municipalizzata AMAT, le linee girano tutta la città ed arrivano anche in alcuni comuni limitrofi quali: Isola delle Femmine, Monreale e Villabate.[92][93] Gli orari di servizio per le linee diurne sono dalle 4:00 del mattino fino a mezzanotte circa. Le linee N1 e N2 sono linee notturne ed effettuano il percorso per restanti 4 ore.

Autobus urbani AMAT Principali linee bus urbane di interesse:

  • 100 (Via Oreto Nuova/Via Ugo La malfa);
  • 101 (Stazione centrale/Stadio);
  • 102 (Via Giotto/Stazione centrale);
  • 103 (Stazione centrale/Porta Felice);
  • 109 (Stazione centrale/Piazza Indipendenza);
  • 139 (Stazione centrale/Lungomare Vergine Maria);
  • 389 (Piazza Indipendenza/Duomo di Monreale);
  • 806 (Piazza Sturzo/Spiaggia di Mondello);

Linee del centro storico:

  • linea rossa (Piazza San Domenico/Via Roma);
  • linea gialla (Stazione centrale/Mercato Ballarò);

Tram [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi le voci Rete tranviaria di Palermo (1887-1947) e Rete tranviaria di Palermo.

La prima rete tranviaria di Palermo venne inaugurata nel 1887, il sistema venne utilizzato per circa 60 anni e venne dismesso nel 1947 sostituito da una rete filoviaria. Le nuove linee del tram sono in costruzione,[94] al termine dei lavori si avranno 2 terminal, uno in zona Roccella ed uno in zona Brancaccio, avranno corsie protette e 3 linee:[95]

Metropolitana leggera [modifica]

Si aspettano i fondi per la gara d'appalto[96] per la costruzione della metropolitana leggera su gomma, i cui veicoli saranno senza guidatore. Le linee saranno due e taglieranno tutta la città dall'imbocco della tangenziale o circonvallazione cittadina (zona Oreto) fino alla nota località balneare di Mondello ma faranno due percorsi differenti all'interno del circuito urbano. Il servizio avrà una cadenza di circa 3 minuti. Il comune ha presentato al CIPE il progetto e ne aspetta la finanziazione, le stazioni del progetto sono: Svincolo oreto; Oreto sud; Oreto nord; Piazza Giulio Cesare; Piazza Borsa; Teatro Massimo; Politeama; Archimede; Notarbartolo; Sciuti; Empedocle Restivo; Alcide De Gasperi;Stadio; Libertà-Lazio; Via D'Annunzio; Aldisio; Lanza Scalea; Villa adriana; ZEN San Filippo Neri; Tommaso Natale; Piano Verde; Partanna-Mondello.[97]

Car sharing [modifica]

Il servizio di car sharing è gestito dall'AMAT.
Gli utenti possono scegliere tra 10 Skoda Fabia 1.2 Bipower, 20 Volkswagen Polo 1.2 Bipower, 8 Volkswagen Touran a metano e 2 Volkswagen Golf Plus 1.6 Bipower.[98] È previsto l'acquisto di altre vetture e la creazione di nuovi parcheggi in base al flusso dell'utenza.[99]

Le autovetture possono essere ritirate nei parcheggi:

  • Notarbartolo
  • Ungheria
  • Indipendenza
  • Camporeale
  • John Lennon
  • De Gasperi
  • Belgio
  • Campania
  • Libertà
  • Lolli
  • Crispi
  • Stazione Marittima
  • Mondello
  • Unità d'Italia
  • Stazione Centrale

Bike sharing [modifica]

Un servizio di bike sharing è fornito dall'Università di Palermo agli studenti ed ai dipendenti dell'università.[100] A disposizione degli utenti ci sono 40 biciclette, ritirabili nei tre parcheggi:

  • Viale delle Scienze, nei pressi dell'edificio 19.
  • Via Maqueda, atrio della facoltà di giurisprudenza.
  • Piazza Sant'Antonino 1, centro linguistico.[101]

Piste ciclabili [modifica]

Sono state costruite recentemente due piste ciclabili in pieno centro città con percorso che dalla zona pedemontana va verso il mare scavalcando letteralmente la circonvallazione. Entrambe sono lunghe 7 km ciascuna, per un totale di quasi 14 km di pista ciclabile che si vanno ad aggiungere all'attuale ed unica pista ciclabile lunga poco più di 1 km che costeggia via Messina Marine.[102] La bicicletta potrebbe servire da variante all'automobile o ai mezzi pubblici per tutti gli amanti dello sport, ma sin dal momento della loro costruzione, le piste sono state molto spesso usate come dei veri e propri parcheggi dagli automobilisti, non permettendo sempre ai ciclisti di sfruttarle per bene.[103]

Filobus [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Rete filoviaria di Palermo.

Il sistema filoviario a Palermo ebbe vita breve, i primi mezzi vennero acquistati nel 1939 poco prima dello scoppio della guerra. Il sistema voleva sostituire l'obsoleta rete tranviaria.[104] Il sistema venne dismesso nel 1966 sostituito dai classici autobus.

Amministrazione [modifica]

Sindaco: Diego Cammarata (FI) dal 14/05/2007 (2º mandato)
Centralino del comune: 091 7401111 begin_of_the_skype_highlighting              091 7401111      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              091 7401111      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              091 7401111      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              091 7401111      end_of_the_skype_highlighting
Posta elettronica: urp@urp.comune.palermo.it

Amministrazioni precedenti [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Sindaci di Palermo.

Ambasciate e consolati [modifica]

Sport [modifica]

Calcio [modifica]

Altre squadre cittadine sono: Fincantieri e Panormus.

Automobilismo [modifica]

  • Targa Florio: La più antica corsa automobilistica della storia,[105] corsa fin dall'inizio del secolo scorso e organizzata dalla Famiglia Florio, attualmente rientra nel circuito del campionato del mondo di Rally, inoltre viene corsa da auto d'epoca.[106]

Ciclismo [modifica]

Pugilato [modifica]

Canoa polo [modifica]

  • Ghisamestieri Palermo, colori sociali bianco e blu. Unica squadra palermitana a potersi fregiare di uno scudetto per la vittoria del campionato nazionale nel 2000, inoltre la squadra ha vinto 2 Coppa Italia, nel 2004 e nel 2005. Attualmente militante nella massima serie del campionato nazionale.[113]
  • C.N.Marina S.Nicola, colori sociali bianco e celeste. Attualmente militante nella massima serie del campionato nazionale.
  • Società Canottieri Trinacria, colori sociali giallo e rosso. Dal 2008 nella massima serie del campionato nazionale.

Altre squadre che militano in campionati minori: Villa Igiea e Clubino del Mare.

Altri sport [modifica]

Atletica

Badminton

  • Polisportiva Balarm
  • A.S. Frecce Azzurre
  • A.C.P. Panormus
  • Polisportiva Fenice
  • A.S.D. Zeus
  • Polisportiva The Stars Palermo
  • A.S. Kalea

Baseball

Calcio a 5

Canottaggio

Football americano

Hockey in-linea

Kung Fu

Pallacanestro femminile

Pallacanestro maschile

Pallamano

Pallanuoto

Pallavolo

Rugby

Scherma

Impianti sportivi [modifica]

La curva Sud dello Stadio "Renzo Barbera"

Galleria fotografica [modifica]

Note [modifica]

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  6. ^ Turismo: Un Miliardo Di Euro Dall'europa Alla Sicilia Per Il Settore Boom Di Turisti A Cinque Stelle ilquotidianosiciliano.it
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  9. ^ Viceregno Spagnolo madeinpalermo.it
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  13. ^ Vacanze in Sicilia vacanze-barche-vela.com
  14. ^ Annali Sicilia 1981 osservatorioacque.it
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  16. ^ Viaggio in Sicilia. usefinternational.org
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  19. ^ La vera storia di Salvatore Giuliano sicilian.net
  20. ^ Monte Pellegrino viaggiare.it
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  28. ^ Palermo and Monreale Cathedral whc.unesco.org
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  102. ^ Il percorso delle nuove pite ciclabili mobilitapalermo.org
  103. ^ Impariamo a rispettare le piste ciclabili mobilitapalermo.org
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  105. ^ Anni 1906/1977 targaflorio-1906-1977.it
  106. ^ Targa Florio: rally ed auto d'epoca in Sicilia luxgallery.it
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Bibliografia [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Progetto:Palermo/Bibliografia.
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Voci correlate [modifica]

Generiche [modifica]

Luoghi [modifica]

Storia [modifica]

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]